I segni liturgici di questi giorni

Avvicinandoci alla Pasqua può essere utile “guardare” ai segni che la liturgia ci offre, per imparare a comprenderne la ragione e l’essenzialità. La ragione, perché ogni gesto ha una radice profonda ed é espressione umana e tangibile di verità profonde; l’essenzialità, perché facilmente l’uomo “religioso” tende a sacralizzare il segno, a farlo diventare un gesto compiuto in sé, che non rimanda più alla verità che esprime … e che a volte chiede anche di essere aggiornata.

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama»

«Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama»

Guarda,
un Bambino ci è dato!
Cantano gli angeli nel cielo, invitano a non temere
e ad accogliere il dono che
creerà la pace per tutti.
Una pace che nasce dall’alto,
che affonda le sue radici
in un Amore appassionato
che ora è visibile e tangibile
nel corpo del Bambino nel Presepe.